Ai bambini deve essere data la possibilità di confrontarsi con una vasta gamma di atteggiamenti e comportamenti  purché ad un ritmo che sia adatto a loro, ma devono altresì fare esperienze nel mondo al di fuori della televisione.

I bambini hanno bisogno di parlare, giocare, sognare ad occhi aperti e leggere oltre che guardare la televisione. Come genitori dovete fare in modo che il tempo che vostro figlio dedica alla televisione sia bilanciato e proporzionato a quello che dedica alle altre varie attività.


In che misura la TV influenza mio figlio?

Le reazioni dei bambini sono diverse e non è possibile stabilire con esattezza in che modo ogni singolo bambino reagirà a ciò che vede in TV. Fattori determinanti sono la sua età e il suo livello di sviluppo.

  • Recenti ricerche dimostrano che situazioni viste o vissute ripetutamente nel tempo possono diventare dei modelli che si adottano in età infantile e si protraggono nell’adolescenza. Queste esperienze influenzano le nostre capacità di pensare, parlare, affrontare i problemi, mantenere l’attenzione e relazionarci con gli altri.
  • Alcuni studi dimostrano che dopo aver assistito a programmi TV che hanno un ritmo particolarmente veloce, i bambini hanno difficoltà a dedicarsi ad attività che richiedono più tempo quali leggere o fare puzzles.
  • I bambini possono tendere a rimanere “incollati” allo schermo e quindi continuare a guardare la TV anche durante le interruzioni pubblicitarie. Più i vostri figli guarderanno la televisione, meno tempo avranno per giocare, socializzare e fare sport – tutte cose importanti per il loro sviluppo e per la loro salute.
  • I bambini hanno bisogno di fare esperienze, di imparare in modo attivo a parlare, scrivere e pensare. Mentre la TV cattura l’attenzione dei bambini, non sempre li aiuta ad usare la mente per un apprendimento attivo. Cosa che invece fanno altre attività quali leggere o giocare.
  • I bambini al di sotto dei sei anni hanno difficoltà a distinguere tra realtà e fantasia quando guardano un programma alla TV. Generalmente non seguono la trama ma tendono a concentrarsi sui momenti più emozionanti. Non riescono a cogliere il significato di causa ed effetto. Possono ritenere reali i personaggi dei cartoni animati e sono molto sensibili ai richiami della pubblicità.
  • I bambini tra i sei e i nove anni possono avere ancora qualche difficoltà a distinguere tra realtà e fantasia, specialmente se quest’ultima assomiglia alla vita reale. Tendono ad ammirare e a imitare i loro eroi e le loro eroine.
  • I bambini verso la fine della scuola elementare sono facilmente impressionabili, e sono particolarmente colpiti da trasmissioni che si basano su fatti reali, poiché tendono a credere che ciò che stanno guardando possa accadere anche a loro. Sono curiosi e si interessano al mondo degli adolescenti, al sesso, alla moda e possono essere facilmente fuorviati dal modo in cui le relazioni fra ragazzi e ragazze vengono presentate nelle soap opera.
  • Quanto più ritengono reale il programma TV, tanto più ne saranno influenzati nel modo di comportarsi, di pensare e di affrontare la vita. 

I bambini hanno tre modi per giudicare se un programma è reale:

  1. riconoscono in TV persone o cose che hanno incontrato, diranno per esempio: “E’ vero perché c’è un cane come il mio”
  2. pensano che i programmi non siano veri se contrastano con le loro esperienze, per esempio: “Nessuno può fare un incantesimo sfregandosi il naso”
  3. intuiscono come vengono realizzati i programmi, per esempio: “So come sono fatti i cartoni animati” oppure “So che quelli sono attori”. Verso i nove o dieci anni capiscono chiaramente chi sta interpretando un ruolo, mentre a sei o sette anni credono che le famiglie che vedono in TV siano famiglie vere o che Via Biancaneve sia una strada che si trova davvero in qualche città.
  • A volte alcune immagini possono essere particolarmente impressionanti, anche se la reazione dipende da bambino a bambino. Alcuni bambini trovano persino piacevole provare un po’ di paura, ma solo se sono sereni e si sentono al sicuro. Sapere di essere veramente al sicuro dà loro la libertà di sperimentare sentimenti “da brivido”. D’altro canto più vedranno programmi che fanno paura, più penseranno che il mondo sia un luogo che può fare paura. E questo può renderli ansiosi e spaventati.
  • Ciò che il bambino pensa di se stesso può essere influenzato dai personaggi famosi che ammira, indipendentemente dal fatto che egli sia soddisfatto di se stesso oppure no. Le sue convinzioni su ciò che è bene, su ciò che vale, su come comportarsi, su che cosa apprezzare saranno non solo forgiate sulla base di ciò che impara da voi ma saranno anche influenzate dai personaggi famosi che vede sullo schermo.

La pubblicità

I bambini sono fortemente influenzati dalla pubblicità. La maggior parte dei bambini al di sotto degli otto anni crede a ciò che viene detto negli spot pubblicitari. Tra gli otto e i dieci anni si rendono conto che la pubblicità non sempre dice completamente la verità, ma non sanno stabilire esattamente quando e in quale misura.

Se poi un prodotto viene venduto da un personaggio famoso, i bambini possono essere persuasi con  maggiore facilità. Con le particolari tecniche pubblicitarie utilizzate, possono essere ingannati o fuorviati dalla forma, la velocità, le dimensioni e il modo di presentare un prodotto. Spesso i bambini vogliono i prodotti pubblicizzati e tormentano in tutti i modi i genitori per farseli comprare.

I bambini, che non hanno ancora una perfetta padronanza del linguaggio, possono a volte, per errori di interpretazione, cogliere il significato sbagliato. Possono per esempio sentire espressioni del tipo “buono da mangiare” o “al sapore di frutta” e pensare “mi fa bene”.

Potete aiutare il vostro bambino a interpretare il linguaggio della pubblicità guardando insieme la TV, spiegandogli le tecniche con cui gli spot vengono realizzati e confrontando insieme a lui i prodotti dal vero.

La violenza

Molti genitori sono preoccupati per gli effetti che la violenza vista in TV può avere sui bambini. Ogni bambino può reagire in modo diverso, a seconda dell’età, del suo livello di sviluppo e del tipo di scena cui assiste.

A qualsiasi età i bambini sono molto turbati da scene di violenza su altri bambini, su animali o da episodi di violenza che avvengono all’interno delle mura domestiche.

Guardando i cartoni animati, i bambini al di sotto degli otto anni, pur divertendosi e rendendosi conto che si tratta solo di fantasia, possono cogliere il messaggio che “la violenza funziona e vince”. I bambini un po’ più grandi sono più interessati e al tempo stesso più influenzati da programmi basati sulla realtà, come ad esempio film d’azione. Rischiano però di cogliere da certi eroi violenti il messaggio che usare la violenza porta al successo.

A questa età inoltre hanno la capacità di immaginare che gli eventi cui assistono in TV possono accadere a loro. Possono quindi essere angosciati da scene drammatiche che appaiono loro reali e che, pensano, potrebbero accadere a loro o a qualcuno che conoscono.

Sebbene vi siano punti di vista differenti su quale danno possa causare ai bambini la violenza in TV, sappiamo con certezza che guardare con assiduità programmi violenti provoca i seguenti effetti:

  • sono più inclini ad usare mezzi violenti per risolvere i problemi.
  • sono angosciati dal “mondo crudele e cattivo” nel quale si accorgono di vivere.
  • diventano meno sensibili e, per così dire, più abituati alla violenza nella vita reale.

I bambini che stanno più di tre ore davanti alla TV, i bambini più piccoli, i maschi, quelli che provengono da famiglie violente e i soggetti particolarmente insicuri, sono quelli che saranno maggiormente influenzati e danneggiati dall’esposizione a programmi televisivi violenti.

Che cosa fa paura ai bambini

Guardare programmi che fanno paura può avere un impatto alquanto forte e duraturo sui bambini. Si va da effetti a breve termine quali paura intensa o pianto, ad effetti più a lungo termine quali disturbi del sonno, rifiuto a stare da soli, paura di essere picchiati o uccisi, bisogno di ricorrere a nuovi e insoliti rituali al momento di andare a letto. A volte possono emergere paure invalidanti quali terrore dei gatti, dei cani o dei ragni.

Ecco che cosa li spaventa di più:

Nella prima infanzia (al di sotto dei sette o otto anni)

  • Immagini di  animali cattivi, mostri, personaggi deformi, grotteschi o mutilati.
  • Personaggi normali che si trasformano e diventano spaventosi e grotteschi, come ad esempio l’Incredibile Hulk.
  • Storie che raccontano la morte di un genitore
  • Storie che mostrano in modo crudo scene di disastri naturali.

Tra i sette e i dodici anni

  • Scene di situazioni pericolose raccontate in modo particolarmente realistico, specie se si tratta di eventi che potrebbero davvero accadere ad un bambino.
  • Violenza o minacce di violenza.
  • Storie in cui dei bambini vengono picchiati o minacciati.

Nella prima adolescenza (dai tredici anni in su)

  • Rappresentazioni realistiche di violenza fisica o minacce di violenze particolarmente crudeli.
  • Violenza sessuale.
  • Pericoli derivanti da alieni o dall’occulto.

Capire gli altri

I bambini devono imparare a conoscere e capire i diversi stili di vita e le diverse abitudini che fanno parte del nostro Paese e del  mondo intero. I bambini non nascono intolleranti né con pregiudizi, imparano ad esserlo vedendo gli altri intorno a loro. Fin dall’età di sei mesi i bimbi notano le differenze nel colore della pelle e dal secondo anno di vita incominciano a chiedersi il perché di queste e altre differenze. Tra i due anni e mezzo e i tre anni e mezzo iniziano a notare e ad imitare gli atteggiamenti che gli altri – genitori, vicini ed amici, ma anche personaggi di libri e televisione – hanno verso le persone di altre razze. La televisione può avvicinare i bambini alle storie, alle tradizioni, alle canzoni che appartengono alla loro cultura, ma può anche aiutarli a conoscerne di nuove.

A volte i messaggi che ricevono dalla TV possono influenzare le opinioni e gli atteggiamenti che hanno verso gli altri. Attraverso alcuni programmi potrebbero per esempio essere portati a pensare che le donne siano deboli e gli uomini forti e in un certo senso migliori.

Che cosa possono fare i genitori

Come gestire la televisione a casa

La televisione può interferire con la vita di tutti i giorni, per esempio con il momento di prepararsi per andare a scuola, con il momento di andare a letto, con i pasti, con i compiti e quando si hanno ospiti in casa.

  • Imparate a capire e a tener conto delle varie classificazioni dei programmi TV in modo che sia voi che i vostri figli sappiate ciò che è adatto per le varie fasce di età. Le suddivisioni sono:
  • Per bambini  (C)
  • Per bambini in età prescolare (P)
  • Generale (G)
  • Raccomandata la presenza di un genitore (PG)
  • Per ragazzi maturi (M)
  • Per adulti maturi (MA)
  • Per adulti, con violenza (AV)

(N.d.r.: Le suddivisioni sopra riportate sono riferite all'Australia. In Italia in alcune reti e per alcuni programmi o filmati compare la suddivisione in tre colori: verde= per tutti, giallo= consigliato con un adulto, rosso= per soli adulti)

Insegnate ai vostri figli, fin da piccoli, a fare delle scelte responsabili riguardo ai programmi TV. Aiutateli a fare una graduatoria personale e ad essere selettivi. Ecco alcuni esempi:

:-)   “da non perdere”
:-|   “così,così”
:-(   “perdita di tempo”

Incoraggiateli ad evitare dapprima i programmi :-( e più avanti sia quelli :-( che quelli :-|  .

  • Adottate la regola secondo la quale la TV non deve essere accesa fino a quando tutti i lavori e i compiti non sono stati fatti. Preparate una lista di cose da fare e aiutate i vostri figli ad organizzare il loro tempo. Siate gentili ma decisi allo stesso tempo. Dite per esempio :”Non hai finito quello che dovevi fare. Se ti dai da fare poi avrai tempo per guardare la TV.”
  • Spostate la televisione dalla zona in cui trascorrete la maggior parte del tempo in un’altra stanza, in modo tale che guardare la TV non sia un gesto casuale ma piuttosto frutto di una scelta.
  • Se si possiedono più apparecchi TV diventa più difficile avere il controllo su ciò che i bambini guardano.
  • Se c’è un programma cui vostro figlio tiene in modo particolare, organizzatevi in modo da poterlo registrare, affinché lo possa guardare nel momento più adatto per tutti.
  • Cercate di evitare di accendere la TV al mattino, specialmente se i bambini devono andare a scuola. Potrebbe influenzare il resto della giornata o creare problemi al momento di essere pronti per uscire.
  • Stabilite l’ora di andare a letto in base all’età di vostro figlio piuttosto che in base ai programmi TV. Scegliete un programma che termini con un certo anticipo rispetto al momento di andare a letto e soprattutto accertatevi che non faccia paura. I bambini hanno bisogno di un attimo di calma tra la fine del programma e il momento di dormire, quindi abbassate il volume o spegnete la TV un po’ prima di metterli a letto.
  • Cercate di non accendere la TV durante i pasti, in modo che si possa parlare. Questo aiuta i bambini a conoscere la famiglia e a sviluppare un corretto senso di appartenenza.
  • Preparate e tenete in vista un elenco di altre cose da fare. Fate in modo che trovino il tempo per dare un calcio ad un pallone, incontrare degli amici, andare a fare una gita, fare qualcosa di completamente diverso.

Come guardare la televisione

  • Programmate quello che si deve guardare. Ponete un limite alla quantità di tempo che i bambini potranno dedicare ogni giorno alla TV. Decidete insieme quali programmi volete vedere e accendete la TV solo per quelli, non tenetela sempre accesa. Questo insegna ai bambini a pensare, pianificare, fare delle scelte e consente loro di avere tempo per fare altre cose importanti per il loro sviluppo.
  • Informatevi su quali programmi i vostri figli guardano e sui personaggi che ne fanno parte.
  • Date ai vostri figli l’opportunità di porre domande, esprimere le loro emozioni e dare il loro parere e la loro spiegazione su ciò che accade nel programma. Fate sapere loro che cosa ne pensate. Dite ai vostri figli che cosa pensate della violenza.
  • Parlate dei programmi – discutete dei personaggi, delle storie e degli argomenti trattati. Descrivete  ciò che vi piace e ciò che non vi piace. Fate domande, per esempio “cosa pensi che accadrebbe se tu facessi così?”
  • Parlate di come i programmi possono influire e cambiare il nostro umore. Aiutate i vostri figli a trovare le parole per esprimere ciò che provano, come si sentono: annoiati, contenti, spaventati, tristi, ecc.
  • Se vi accorgete che vostro figlio è un po’ angosciato dopo aver guardato un programma TV, dategli modo di parlare di ciò che ha visto, di come si sente e perché. Può darsi ci siano collegamenti con qualche cosa che sta accadendo nella sua vita o magari teme che ciò che ha visto possa accadere a lui. Parlategli con calma, abbracciatelo affettuosamente e poi proponetegli con dolcezza un’altra attività che lo possa distrarre.
  • Se siete preoccupati riguardo ad un programma, comunicate le vostre opinioni alle stazioni televisive o alle autorità. E’ importante che lo facciate subito dopo la fine della trasmissione, siate precisi riguardo alla data, l’ora, il luogo, il programma, il canale in questione e riferite le ragioni delle vostre preoccupazioni.

Telegiornali e notiziari

I telegiornali di solito danno notizia degli avvenimenti più eclatanti, più inconsueti e spesso più violenti accaduti nel mondo durante la giornata. Se è vero che i bambini non devono essere racchiusi in un guscio che li isoli dalla realtà, è anche vero che le notizie riportano solo una parte di ciò che accade nel mondo nel corso della giornata. E’ improbabile, ad esempio, che i telegiornali si interessino di quanti aerei decollano e atterrano senza problemi durante il giorno, ma sottolineeranno di sicuro il fatto che uno di essi ha avuto un incidente.

I bambini possono quindi avere delle difficoltà a seguire i notiziari perché:

  • Non hanno l’esperienza di un adulto e non sono in grado di cogliere la differenza tra ciò che vedono e la probabilità che questo evento accada nella loro vita.
  • Hanno difficoltà a capire che i telegiornali sono impostati in modo da dare risalto all’incidente più insolito o più impressionante.
  • Possono pensare che se sentono più volte la notizia dello stesso evento, questo stia realmente accadendo ogni volta (come l’immagine degli aerei che si abbattono sul World Trade Center di New York riproposta in tutti i notiziari per molti giorni).
  • Quando sono piccoli non sono in grado di capire il significato della parola “probabilità”, quindi non è detto che riusciate a tranquillizzarli dicendo “è improbabile che accada a noi”
  • Possono essere molto spaventati quando vedono scene di violenza accadute in ambienti a loro famigliari, come la casa, la famiglia, la scuola o quando si tratta di violenza ai danni di bambini o di animali.
  • Cercate di capire voi per primi i meccanismi che stanno alla base dei notiziari.
  • Fate in modo di essere sempre informati su quale tipo di notiziario vostro figlio potrebbe vedere.
  • Discutete e commentate con vostro figlio, anche se è piccolo, le immagini che vede nei notiziari, in modo da aiutarlo a capire meglio il mondo che lo circonda. Molti adulti non si rendono conto di quante occasioni hanno i bambini di essere messi di fronte alle notizie che arrivano dal mondo. Ad esempio con le anteprime dei telegiornali durante i programmi per i bambini, attraverso la radio, sui giornali e a scuola.
  • Dosate e controllate la quantità di notizie che vostro figlio può conoscere ponendo dei limiti di tempo ben precisi, guardando insieme notiziari o giornali e soprattutto commentando ciò che vedete.

Quanto tempo?

I mezzi di comunicazione provvisti di uno schermo, come la televisione, i video e i computer possono essere dei “ruba tempo”.

Young Media Australia consiglia:

  • Bambini sotto i due anni – pochissimo tempo.
  • Bambini in età prescolare – al massimo un’ora al giorno (di programmi realizzati appositamente per bambini di questa età). (L’autorevole opinione della Alliance for Chilhood sostiene che il computer non dovrebbe avere un ruolo significativo  nella vita dei bambini in età prescolare)
  • Bambini tra i cinque e i sette o otto anni – un’ora al giorno come massimo
  • Bambini oltre gli otto anni – da un’ora e mezza a due ore come massimo.

Se da un lato TV, video e computer, possono offrire ai bambini molte esperienze divertenti, è però importante tenere a mente ciò di cui essi hanno bisogno nelle diverse età per un sano sviluppo. In modo particolare i bambini devono avere del tempo per costruire solidi legami con persone vere che li amano, del tempo per il gioco attivo e per attività che “irrobusticono”.


Promemoria

  • Insegnate con l’esempio – vostro figlio copierà da voi il modo di guardare la TV
  • Fate in modo di essere voi a controllare la TV e non la TV a controllare voi.
  • Se avete un bambino piccolo guardate la TV con lui.
  • Accendete la TV solo per guardare i programmi che avete scelto.
  • Registrate i programmi in modo che possiate vederli nel momento più adatto.
  • Incoraggiate i bambini a parlare di che cosa pensano e di come si sentono dopo aver guardato un programma.
  • Guardando gli spot pubblicitari fate il  gioco “scopriamo il trucco e l’inganno”.
  • Scegliete un ambiente della casa dove non ci sia la TV – rendetelo accogliete e usatelo con i vostri figli.
  • I bambini devono acquisire abilità che li aiutino nello studio e nel  rapporto con gli altri. Il modo migliore per farlo è costituito da un apprendimento “attivo”.
  • Fate in modo che guardare la TV sia solo una delle tante attività che i vostri figli fanno.

GAG  - Guida Agile per Genitori n. 26  

19.01.2006 - Traduzione a cura di: Daniela Bosio  -  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  (togliere le "xxx") per conto di: O. Facchinetti  psicologo psicoterapeuta - Trento (Italy) - da documento originale scritto da:   Child and Youth  Health and Parenting SA   © Copyright  www.parenting.sa.gov.au - PEGS - Parenting Easy Guides   # 7   

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1996
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